Alla soglia di un cambiamento epocale
Alla morte di Bonifacio VIII, (il papa nemico di Dante protagonista dello schiaffo di Anagni) in una Roma in armi, caotica, divisa tra fazioni rivali e presidiata dalle ruppe francesi, fu eletto papa Niccolò Boccassini di Treviso. Era il 22 Ottobre del 1303. Maestro Generale dell’Ordine dei Domenicani, fu creato Cardinale e Vescovo di Ostia all’epoca del sequestro di Papa Bonifacio e fu uno dei due che, soli, difesero il partito papista all’interno del palazzo del Laterano.
Incoronato col nome di Benedetto XI, a causa del suo carattere mite e degli errori del predecessore, vide capitolare definitivamente il papato sotto i colpi delle fazioni anticlericali e delle ambizioni francesi.
Roma era in mano a due fazioni contrapposte: quella dei Caetani, filopapali e quella dei Colonna, che al contrario appoggiavano le mire della corona di Francia al fianco di Filippo il Bello.
Appena salito al soglio di Pietro, Benedetto indisse un processo contro gli autori dell’onta di Anagni, l’episodio, ricordiamo, avvenuto poche settimane prima della sua elezione, in cui il papa Bonifacio era stato rapito e schiaffeggiato dai congiurati Guglielmo di Nogaret e Giacomo Sciarra Colonna . Benedetto non poté portare a termine tale decisione poichè si ritrovò minacciato di deposizione e costretto ad annullare i decreti del suo predecessore contro il re di Francia. Fu l’inizio di un declino fatale che portò di lì a poco il Papato a perdere prestigio ed influenza. Benedetto dovette abbandonare Roma per rifugiarsi a Perugia dove riuscì finalmente a riaprire il processo contro Guglielmo di Nogaret e Giacomo Sciarra Colonna , ma la morte lo colse all’improvviso forse per avvelenamento. Secondo la leggenda una badessa avrebbe portato al papa una cesta di fichi nei quali sarebbe stata iniettata della letale polvere di diamante.
Dopo di lui i Papi che lo seguirono furono sempre più assoggettati all’influenza dei re di Francia, tanto da lasciare definitivamente la storica sede romana per quella provenzale dando inizio alla cosiddetta Cattività (prigionia) di Avignone.