Con il patrocinio del Municipio Roma X e con la collaborazione di
Filippo Cannizzo Ambassador Beauty&Gentletude e coordinatore ResiliArt Italy: Bellezza di Unesco
Da qualche giorno sono stati piantati degli alberi di canfora come arredo urbano in una via di Ostia, questo ha acceso dubbi, elogi e critiche. Proviamo a parlarne partendo dai dati più oggettivi possibili.
Teniamo presente quanto già detto in un nostro post di pochi giorni fa (ecco il link: Facebook), in cui parliamo dell’importanza di valutare tutti gli aspetti necessari all’equilibrio dell’ecosistema, anche in ambito urbano. Ma questa volta andiamo velocemente a capire cosa è la canfora.
CINNAMOMUM canphora
Ordine : Laurales
Famiglia: Lauraceae
Genere: CINNAMOMUM
Specie: canphora
Albero sempre verde, longevo, originario dell’Asia orientale (Corea, Giappone e Taiwan).
- La chioma ha una forma arrotondata e può raggiungere i 15- 20 metri
- Le foglie sono lanceolate e coriacee.
- I fiori sono bianchi.
- I frutti sono a drupa nera. Queste drupe sono molto gradite agli uccelli.
- L’albero della canfora è longevo e può raggiungere anche i 50 metri di altezza.
Nei giardini di Palazzo Borromeo sull’Isola bella (lago Maggiore) c’è un esemplare storico citato dal Fogazzaro, autore di Piccolo mondo antico. Lo zio di Luisa, infatti, lo ammira nel corso di una sua visita al Palazzo Borromeo. Questo esemplare fu impiantato nel 1819 dal conte Giberto V Borromeo Arese.
La canfora ad Ostia, che conclusioni possiamo trarre? E’ un albero che va gestito, negli anni cresce molto e questo potrà creare qualche piccolo problema. Gli uccelli probabilmente spargeranno un po’ di semi, in parte sporcando le strade e, soprattutto, diffondendo in altri spazi verdi l’albero, che comunque non è una specie autoctona, pur essendo presente in Italia da tantissimo tempo. E’ un’essenza piuttosto adatta al nostro clima e questo è positivo.
Rispondendo a chi ci ha richiesto chiarimenti in proposito, possiamo sinteticamente dire che nulla è meglio delle essenze della macchia mediterranea, ma comunque la scelta non è del tutto da condannare.
Viva gli alberi, viva il verde urbano, viva l’ecosistema (soprattutto se ben progettato)!