Essere Papa nel pieno del Medioevo:
“Che farai da grande?”-chiese il padre al piccolo Lamberto mentre infornava il pane. “ da grande farò il papa!” rispose il figlio. “ Quando questo bastone metterà le foglie!” replicò il padre ridendo mentre estraeva le pagnotte con una pala. Il piccolo la afferrò e la conficcò nel terreno e subito si coprì di germogli. Questa leggenda su Lamberto da Fignano, secondo vescovo di Ostia salito al soglio pontificio, spiega l’eccezionalità della sua figura di pontefice, che nonostante le umili origini, grazie alla sua sapienza e alla sua abilità non solo raggiunse il vertice della gerarchia ecclesiastica, ma ne divenne uno dei più illustri rappresentanti. Nacque intorno al 1060 ad Imola ed entrato nell’Ordine dei Benedettini si distinse subito negli studi. La Cristianità era da decenni travagliata dalla lotta per le investiture, che contrapponeva le due principali istituzioni dell’epoca, la Chiesa e l’Impero, in una guerra sanguinosa sull’attribuzione di poteri feudali ai Vescovi. Il papa Gelasio II dette a Lamberto la nomina di Vescovo di Ostia, perché tale incarico gli consentiva di rappresentarlo nelle delegazioni papali. In questo ruolo, grazie alle sue doti di fine giurista e negoziatore, riuscì finalmente a comporre la dolorosa diatriba tra Papato ed Impero, con lo storico Concordato di Worms (1122). Con tale accordo al papa si confermava l’investitura spirituale dei Vescovi e all’imperatore si legittimava la possibilità di conferire agli stessi delle attribuzioni feudali. Il successo personale di Lamberto in questa vicenda lo fece salire due anni dopo al soglio pontificio, col nome di Onorio II.
Purtroppo la sua elezione fu oggetto di altre lotte da parte della nobiltà romana che gli contrappose un antipapa. Fu allora che egli affermò che gli sarebbe stata più cara la mitria legittima di Vescovo di Ostia che quella illegittima di Papa.
Dopo la sua consacrazione, avvenuta all’esito di scontri violenti alla fine del 1124, si dedicò completamente ad opere di mediazione diplomatica con uno spirito che potremmo definire “europeista”, tessendo un’abile rete fra le potenze dell’epoca: l’Impero tedesco, il regno di Francia, quello d’Inghilterra, i Normanni dell’Italia meridionale. Ottenne inoltre dai Turchi la liberazione di Baldovino II, re di Gerusalemme. Morì nel 1130, consegnando alla storia importantissimi semi di futuri sviluppi come l’approvazione delle regole degli Ordini Religiosi Premostratense e dei Cavalieri templari.
a cura di Silvia Grassi