Dodici papi che prima erano nella sede cardinalizia di Ostia, ne abbiamo raccontati undici.
Ecco il dodicesimo!
Di secolo in secolo, di papa in papa siamo arrivati a Benedetto XVI, Joseph Ratzinger, ultimo Vescovo di Ostia ad essere eletto pontefice, il 19 Aprile del 2005.
La sua biografia è nota dalle cronache successive all’elezione, ma soprattutto dal racconto che egli stesso fa in una pubblicazione del 1997, intitolata proprio: La mia vita. Una storia lineare, e fino ad un certo punto, priva sicuramente degli episodi straordinari, che videro protagonista il suo predecessore, Giovanni Paolo II e dei molti chiaroscuri dei papi, che abbiamo fin qui ricordato.
Una vita prevalentemente dedita agli studi e all’insegnamento. Nato a Marktl am Inn, diocesi di Passau (Germania), il 16 aprile del 1927, Joseph Ratzinger proveniva da una famiglia della Bassa Baviera, di condizioni economiche modeste. Trascorse l’infanzia e l’adolescenza a Traunstein, alla frontiera con l’Austria, a 30 km. da Salisburgo.
Il periodo della sua giovinezza non fu facile, perché l’ostilità del regime nazista verso la fede cattolica lo espose a rischi continui. Negli ultimi mesi della guerra, come molti giovani della sua età, fece anche esperienza della vita militare e della prigionia.
Dal 1946 al 1951 studiò filosofia e teologia nella Scuola Superiore di Filosofia e di Teologia di Frisinga e nell’Uuniversità di Monaco di Baviera. Fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1951. Bonn, Munster, Tubinga e Ratisbona, furono alcune delle università in cui, negli anni successivi, svolse il suo ruolo di docente.
Per i suoi studi e le numerose pubblicazioni in materia teologica, Giovanni Paolo II sin dal 1981 lo nominò Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e Presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale. Custode e guardiano dunque dell’ortodossia cattolica. Il 30 novembre del 2002 divenne Decano del Collegio Cardinalizio con la contestuale assegnazione della sede suburbicaria di Ostia, ultima tappa della sua carriera ecclesiastica, prima di ascendere al soglio di Pietro.
Joseph Ratzinger non ha avuto il dono della grandezza mediatica di Giovanni Paolo II, né le sue straordinarie doti di comunicazione, ma il suo pontificato è stato sicuramente all’insegna della continuità dottrinale e ideologica col predecessore. “Semplice operaio nella vigna del Signore”, così aveva definito sestesso nel discorso pronunciato dopo l’elezione, fu in verità un pontefice di grandissimo spessore culturale che seppe affrontare con coraggio gli argomenti più delicati e difficili della nostra società. L’immagine un po’ fredda di studioso che potrebbe emergere da questo breve racconto della sua vita è stata addolcita dalla sua fama di abile musicista e di sensibile animalista. Amava infatti tantissimo i gatti, che come raccontano alcuni biografi lo seguivano nelle sue passeggiate.
Poi ad un certo punto del suo pontificato accadde l’impensabile. L’11 febbraio del 2013 Benedetto XVI annuncia la sua rinuncia al “ Ministero di Vescovo di Roma, successore di San Pietro, a partire dal giorno 28 dello stesso mese”.
Dopo l’elezione di papa Francesco assunse dunque il titolo di Papa Emerito e continuò a risiedere nel Vaticano mantenendo anche l’appellativo di Santità.
Si realizzò così la particolarità della coesistenza nella Chiesa di due Papi. Molte le ipotesi che si sono fatte sulle ragioni della sua rinuncia al ministero papale.
Ultima, in ordine di tempo, quella comunicata al suo biografo e diffusa da un settimanale tedesco poco dopo la sua morte. Vero motivo delle sue dimissioni sarebbe stata l’insonnia che lo tormentava, rendendogli difficile applicarsi ai suoi doveri di papa.
Benedetto XVI è morto il 31 dicembre del 2022. Le sue spoglie riposano nelle grotte vaticane, accanto agli altri papi suoi predecessori.
A cura di Silvia Grassi