Per gli ostiensi è la Villa di Plinio.
Chiunque risieda nel Municipio X ha fatto almeno una volta una passeggiata o un picnic a Castel Fusano vicino agli scavi romani, dandosi appuntamento “alla Villa di Plinio”, ma in realtà la villa appartenuta a lui, quella descritta nella lettera a Gallo, è posizionata un pò più a sud, nella tenuta di Castel Porziano.
Forse, prima ancora dell’edificio stesso, ciò che merita attenzione è l’equivoco sul nome: villa della Palombara è la definizione crretta ma la tradizione popolare a volte è preponderante. E nella storia contano i fatti… ma anche le narrazioni e le tradizioni.
Indipendentemente dai proprietari che ha avuto nei secoli -parliamo di un lasso di tempo che va dalla tarda repubblica al tardo impero- questo è un edificio magnifico, aggiornato ed abbellito a più riprese. Sorge qualche chilometro più a sud rispetto alle cinque ville del suburbio ostiense ma come queste è posizionata a poca distanza dalla Via Severiana e a ridosso dell’antica linea di costa, era un appezzamento di terra piuttosto ampio, caratterizzato da un’area verde intorno alla villa vera e propria. Un edificio a più piani e sviluppato su più sezioni, tutte imperniate intorno all’iconico quadriportico, tra le quali spiccano l’entrata monumentale affacciata sul mare, le terme con pregevole decorazione musiva ed il triclinium.
La crisi del III d.C. comporta una sensibile contrazione economica e questo conduce ad un graduale ma visibile declino delle ville patrizie, tuttavia l’area rimane vitale almeno fino al V-VI d.C. La sua posizione a metà strada fra Ostia ed il Vicus Augustanus Laurentium rende l’appezzamento di terra l’area più adatta su cui costruire una basilica, che ancora possiamo ammirare tra la Via Severiana e la Villa dell Palombara. Questo edificio sacro, di riferimento per i fedeli della zona, presenta un abside sul fondo ed una entrata con piccolo portico a quattro colonne successivamente inglobate da due muri laterali.